sabato 26 maggio 2012

Volo in elicottero

Siamo arrivati a Kathmandu ,
E come previsto non è andata dritta nemmeno questa.
Ieri quando siamo arrivati a Lukla il tempo non era dei migliori ed in più nel logde dove siamo andati per dormire, abbiamo incontrato una persona del nostro gruppo al campo base ( un iraniano ) che era già li da un giorno in attesa del volo.
Questa mattina la triste notizia che l'aeroporto, a causa del cattivo tempo, rimarrà chiuso per 3-4 giorni sicuri e l'unico mezzo di movimento è l'elicottero.
Quindi un'altra dura decisione ( per il portafoglio ) è stata presa, e nel pomeriggio abbiamo affrontato questo volo sotto un forte vento e raffiche di pioggia.
Per me era la prima volta che volavo in elicottero e mi hanno fatto anche salire davanti!!!!!
Non vi dico.......
Beh dopo l'adrenalina dei primi 10 min, tutto si è un po' stabilizzato ed il resto del volo è stato abbastanza tranquillo....
Quindi appena arrivati, almeno una soddisfazione attesa da molto tempo, siamo andati diretti a mangiarci una pizza e mezza a testa...
Adesso una bella doccia e poi a dormire in un letto vero.
Buona notte a tutti....
Andrea

venerdì 25 maggio 2012

Ritorno a Kathmandu

Ciao a tutti,
Siamo tristemente arrivati a Lukla e domani, forse tempo permettendo, prenderemo il volo di ritorno a Kathmandu.
Tristemente perché l'abbandonare queste valli dove regna la pace e la tranquillità per andare nella capitale dove regna il caos e il rumore continuo di clacson, non è un'idea molto allettante.
Però si avvicina il rientro a casa e questo è sempre piacevole, ed il 29 mattina prenderemo il volo che ci condurrà a Milano dove porteremo con noi tutto il bagaglio di esperienza maturato su queste montagne, tutte le avventure vissute nel piacere e nel dispiacere.
Quindi speriamo che almeno questa ci vada bene e di riuscire a salire sull'aereo domani mattina alle 10:00.
L'ultimo bollettino giunto dal campo base ci informava della morte di 13 persone, tra sherpa e clienti, 80 persone non hanno ancora recuperato la vista e moltissime riportano seri congelamenti alle mani ed ai piedi.
Oggi una seconda ondata provava la scalata alla vetta dell' Everest ed il più una piccola parte ( perché quasi tutti sono andati via insieme a noi) provava a scalare il Lhotse.
Speriamo bene..

Per Alberto da parte ci Carlo: grazie dell'invito, ci sarò.

A presto a tutti
Andrea, Fiorenzo, Carlo

mercoledì 23 maggio 2012

chi e'?


lo riconoscete? e' il piedino di Fiorenzo mentre attraversa un crepaccio.

sherpa ed Everest

ecco il salvataggio dei nostri sherpa dopo la valanga di ghiaccio e , purtroppo , le persone che tentavano l'Everest ignari della loro sorte

tende al campo 1


ecco le tende dopo la valanga ed altri alpinisti

momenti della valanga







Momenti intensi

Buona sera a tutti,
Qui a khumjumg sembra di essere in un paradiso, non esistono macchine ne moto ne qualsiasi altro mezzo che non sia un cavallo ma anche quelli sono pochissimi.
Purtroppo domani ci dovremmo spostare in in paesino più in basso in direzione di Lukla dove il 26 mattina prenderemo l'aereo che ci riporterà a Kathmandu.
Tutti questi posti ci mancheranno tantissimo ma è anche un grande piacere tornare a casa.
Mi riesce molto difficile pubblicare dei video perciò intanto gustatevi queste anteprime di quello che saranno dei video mozzafiato.
A presto
Andrea

lunedì 21 maggio 2012

Khumjumg

Buona sera a tutti,
Siamo arrivati a casa del Pema e la moglie ci ha accolti a braccia aperte.
È stato molto bello vedere il loro abbraccio ed i suoi occhi lucidi dalla felicità per poter stringere un'altra volta il marito.
khumjumg rimane sempre un bellissimo paesino, immerso tra le montagne con le sue case tutte in pietra ed i tetti tutti verdi. Le stradine, che si snodano per il villaggio, sono delineate da muretti, alti circa un metro, tutti rigorosamente in pietra.
Qui il cemento viene usato pochissimo e gli scalpellisti ( le persone che costruiscono dei perfetti mattoni di roccia usando un martello ed uno scalpello ) sono così precisi che tutto combacia alla perfezione.
Arrivata sera sono uscito dal lodge con in mano una tazza di tè con il latte e sorseggiandolo piano piano mi sono soffermato a guardare una montagna vicina con un filo di nebbia che attraversava i suoi alberi.
Con il profumo della legna bruciata del fuoco acceso durante il giorno, ho iniziato a pensare a tutto quello che abbiamo vissuto in questi ultimi 2 mesi, a tutte le emozioni e gli stati d'animo, a tutte le paure ed i momenti di azione, a tutte quelle piccole cose che magari al momento non ci fai caso ma poi appena non puoi più farle o viverle, le senti mancare.
Per esempio la notte al momento di coricarsi, quando si usciva dalla tenda mensa, la strada fino alla tua tenda era illuminata da una moltitudine di stelle così intensa che anche fermandosi a guardarle intensamente facevi fatica a riconoscere le varie costellazioni.
Poi arrivato alla tenda ti accorgevi che un piccolo strato di ghiaccio aveva già iniziato ad impadronirsene e man mano che alzavi la cerniera d'apertura rompevi quell'equilibrio di stabilità formatosi e tutto ti crollava addosso.
Entrato nella tenda poi, il tuo sacco a pelo era li ad attenderti e tu, ancora vestito, ci entravi diretto aspettando solo che si scaldasse. All'inizio rimani tutto rannicchiato su te stesso, poi il caldo emanato dal tuo corpo inizia a diffondersi e tu molto lentamente ti distendi e prendi tutto lo spazio a tua disposizione.
Ora sdraiato su un letto in una comoda stanza ripenso a quei momenti e vorrei tornare a viverli, vorrei tornare a quei momenti dove tutti erano felici nei loro vari gruppi, dove ancora quelle povere persone non sapevano del loro triste destino e dove noi speravamo ancora in una possibilità di riuscita nella nostra impresa. Ma il destino è strano e nessuno lo conosce, alle volte ti arrabbi perché sembra che tutto sia contro di te, che tutto succeda per non farti raggiungere il tuo obbiettivo, ma poi ti accorgi che invece la tua scelta è stata la tua fortuna perché puoi tornare a raccontare ed ad abbracciare i tuoi cari.
Quindi nell'attesa che ciò avvenga vi auguro una buona notte dal magnifico villaggio degli sherpa....
Notte.
Andrea

Messaggio di Carlo

Salute a tutti,
sono Carlo. E' la prima volta che scrivo sul blog e sarà anche l'ultima. Ormai tutti sapete dell'esito della nostra spedizione. Questa volta il destino non ci e' stato compagno. O almeno lo pensavamo fino a quando non ci sono giunte le notizie dai campi alti. Solo allora ci siamo resi conto che la fedeltà era stata rinnovata. Questo mio messaggio, senza voler essere retorico e tantomeno banale, e' inviato a tutti coloro che, nel corso di questa avventura, hanno voluto, saputo, potuto, mandare un pensiero, sempre gentile, sempre partecipato, a noi che, tutto sommato, in un luogo piuttosto remoto della terra, stavamo perseguendo un obiettivo del tutto personale. Vi posso assicurare che ho davvero tratto una quota di energia dalle vostre parole e per questo vi sono e sarò immensamente grato. Ora come ogni alpinista si augura e come Etta mi ha raccomandato di fare, cercherò di riportare a casa lo zaino. E il più sembrerebbe fatto. Vi abbraccio fraternamente. A presto.
Carlo.

domenica 20 maggio 2012

saluti



saluti al campo base e a tutti voi

tempo libero


il nostro tempo libero lo passavamo cosi

album foto



salita al campo 3

Riflessione

Cari amici,
Oggi abbiamo iniziato a scendere e siamo arrivati a Periche ( 4200 mt circa ).
Noi stiamo benissimo e adesso finalmente si inizia a "respirare" normalmente ed a dormire in un "comodo" letto.
Domani arriveremo a casa del Pema dove la moglie ci attende per fare una piccola festa.

Purtroppo non sarà cosi per molte persone sull'Everest....
Fino a ieri siamo sempre stati in contatto con alcuni sherpa del nostro gruppo e le notizie peggioravano di ora in ora.
C'è sembrato di vivere un libro in prima persona, tutto quello che esso racconta si è avverato e noi ne facevamo parte. Il libro in questione è "Aria sottile" di John Krakauer con l'unica differenza il numero dei morti. ( per il momento )
Noi abbiamo visto e filmato le centinaia di persone che salivano verso il colle sud, come formiche uno dietro l'altro con neanche un metro di distanza tra loro, tutti ovviamente con l'ossigeno.
Il nostro sherpa Nuru era andato fino al campo 4 ( poco sopra a dove ci trovavamo noi ) per recuperare le tende ed è rimasto bloccato per più di 3 ore sopra la fascia rocciosa chiamata "yellow band" a quasi 7900 mt perché tutte quelle persone non lo lasciavano scendere.
Poi il giorno seguente tutte sono ripartite verso la cima e 150 di loro hanno raggiunto la vetta. Il problema è che sulla cima ci stanno al massimo una ventina di persone e pochi metri sotto c'è un passaggio un po' complicato, chiamato "Hillary step" dove passa al massimo una persona alla volta. Quindi provate ad immaginare cosa è potuto succedere quando le prime persone hanno iniziato a scendere ed hanno incontrato un muro di gente che non volevano assolutamente cedere il passo per farle passare.
Sta di fatto che, come accennavo ieri, un numero indefinito di persone alle 22:00 di sera erano ancora in attesa per poter scendere da quel punto.
In più nel pomeriggio il tempo era cambiato, era scesa la nebbia e molte persone, circa 80, si sono tolte gli occhiali perché non riuscivano a vedere bene. Il problema è che a quelle quote il sole filtra lo stesso e dopo un po' queste persone non riuscivano più a vedere.
Poi ha iniziato a nevicare e 6 persone, 3 clienti e 3 sherpa, sono morte durante la notte.
Dal racconto di alcuni sherpa c'erano persone che vagavano a caso verso il colle sud e cercavano di raggrupparle e portarle alle loro tende.
Hanno cercato di chiedere aiuto ma visto le pessime condizioni meteo gli elicotteri non potevano volare per raggiungere almeno il campo 2, quindi partire dal campo base voleva dire 2 giorni di cammino intenso e arrivare lassù senza più le energie per poter aiutare.
Quindi i valorosi sherpa, che ogni cliente aveva, hanno iniziato a far scendere le persone che, finito tutto l'ossigeno e la maggior parte cieche, sembravano come zombi appena usciti dalle tombe.
Però di molti, anche un iraniano del nostro gruppo con il suo sherpa, non si hanno ancora notizie e si teme il peggio.
Noi periodicamente chiamiamo il campo base ma ad ora non si hanno ancora notizie.
L'ostinazione a voler salire a tutti i costi e con qualsiasi mezzo, senza guardare in faccia a nessuno e magari con nessuna preparazione può portare a questi disastri, ancor più mettendo in grave pericolo la vita degli sherpa. Un popolo straordinario disposto a sacrificarsi per la realizzazione dei sogni anche più impossibili di clienti spesso irresponsabili.
Spero nelle prossime ore di riuscire a darvi notizie non peggiori di queste, anche se quanto accaduto conferma pienamente la bontà della nostra decisione a "pochi" metri dal nostro sogno.
Buona notte a tutti
Andrea, Fiorenzo, Carlo

album foto




alcuni crepacci e l'amico Pema

sabato 19 maggio 2012

Il destino

Ciao amici,
Siamo ritornati al campo base, con grande tristezza abbiamo deciso di rinunciare al tentativo della vetta.
Ci sono state troppe coincidenze, anche drammatiche, che ci hanno quasi costretto a questa decisione.
Su queste montagne paghi una tassa allo stato nepalese perché si occupi del fissaggio delle corde fisse perciò noi non avevamo portato da casa l'attrezzatura necessaria per poter affrontare il canalone finale in stile alpino. ( va comunque rilevato che è un operazione molto pericolosa e complessa da compiere a quelle quote senza l'uso dell'ossigeno ).
Anche dopo essere arrivati al campo 3 e aver trovato la nostra tenda sommersa dalla neve, dopo 10 ore di camminata ed arrampicata su ghiaccio e passare altre due ore a spalare neve, non ci aveva demoralizzato anzi, carichi più che mai avevamo passato una notte "molto tranquilla".
La mattina ci siamo svegliati verso le 5:00 ed abbiamo iniziato subito a sciogliere la neve per preparare tutta l'acqua necessaria per poter arrivare al campo 4.
Alle ore 07:00 eravamo pronti per iniziare la salita verso l'ultima tappa prima della vetta, dove ci saremo fermati alcune ore per riprendere un po di fiato e sciogliere ancora un po' di neve per il tè, quando il nostro amico Nuru ci è comparso d'innanzi annunciandoci del grave incidente avvenuto il giorno prima: il fratello di Pema ( il nostro amico sherpa ), sua cognata ed un altro suo amico, che erano addetti a fissarci le corde fisse indispensabili alla sicurezza della salita in vetta, erano stati travolti da una valanga di ghiaccio.
A dire il vero quando stavamo salendo verso il campo 3 avevamo notato il trasporto di feriti gravi da parte di una quindicina di sherpa e successivamente l'arrivo di due elicotteri per il loro trasporto urgente all'ospedale di Kathmandu, ma neanche lontanamente avevamo pensato che fossero loro.
Su 300 persone, tra sherpa, clienti ed alpinisti, che c'erano al campo 3, proprio queste persone addette alla sicurezza del Lhotse sono state travolte.
La notizia è stata atroce, ed è stato chiaro immediatamente per tutti e tre che la nostra possibilità di salita finiva in quel momento.
Nelle settimane precedenti si era discusso anche della possibilità di salire senza corde fisse ma dopo esserci consultati con i nostri amici sherpa, che conoscono molto bene la montagna, avevamo escluso questa possibilità.
Il Lhotse rappresenta a tutti gli effetti uno tra gli 8000 più difficili e pericolosi dell'Himalaya e pur essendo una bellissima montagna ed il sogno di moltissimi alpinisti, non vale di certo una vita!
Quindi, amareggiati ma convinti della nostra scelta, abbiamo smobilitato i campi e, carichi come muli, siamo tornati al campo base.
Va comunque rilevato che il grave incidente sopra citato ha coinvolto emotivamente in modo devastante il nostro caro amico Pema, tanto che è stato malissimo, anche fisicamente, al campo 2, dove l'abbiamo rincontrato molto sconvolto.
Questo fatto non ci ha lasciati indifferenti e la nostra scelta si è rilevata ancora più opportuna.

Un'altra cosa che ci ha veramente sconvolto è stata l'infinità di persone che salivano verso l'Everest, tutti ovviamente con l'ossigeno, dal campo 3 al colle sud ( campo 4 ).
Le notizie che ci sono appena giunte dicono che oggi sono arrivate in vetta all'Everest, tutte rigorosamente con l'ossigeno, 150 persone. Di queste, 80 hanno riportato gravi problemi alla vista, al punto che non sanno come riportarle al campo base visto che per i soccorsi ci vogliono almeno 2 giorni e a 7950 mt l'organismo deperisce in poco tempo.
Ma non è finita qui......
In questo istante, ore 21:43 ore locali ( e fuori nevica ), una parte non determinata di persone si trova ancora sulla cresta dell'Everest ( prima dell'Hillary step ) in attesa del suo turno per scendere. Il loro problema non è solo il freddo ma è anche che possono finire l'ossigeno da un momento all'altro.
Ogni altro commento è superfluo....

Da questa nostra esperienza abbiamo imparato moltissimo, abbiamo vissuto delle emozionanti avventure che mai avremmo pensato.
Anche se non abbiamo raggiunto la vetta possiamo ritenerci soddisfatti.
Un po' di amarezza ci sarà sempre ma stiamo già pensando alla prossima.....
Buona notte a tutti e fate una preghiera per quelle persone che sono sull'Everest
Andrea, Fiorenzo, Carlo.

venerdì 18 maggio 2012

dura prova

Buongiorno a tutti. Sono certa che state tutti attendendo notizie buone ed in parte lo sono. I ragazzi sono tornati al campo 2 e domani rientreranno al campo base. La notizia buone e' che , grazie a Dio ,stanno tutti bene. Il morale e' purtroppo sotto gli scarponi pesanti d'alta quota. Alle 3 questa notte mi e' giunto un sms dal satellitare che mi diceva "stiamo bene , si torna a casa, ti chiamo piu tardi"! L'ansia per l'attesa di capire cos'era successo, faceva spazio ogni tanto all'idea della delusione di Andrea Fiorenzo e Carlo.  Chiedo scusa ad Andrea ma , non posso proprio scrivere che e' per le condizioni climatiche che non sono saliti , ma per motivi peggiori e reali che comunque fanno molto piu' onore ad ognuno di loro. Abbiamo nascosto per troppo tempo , che ci sono stati dei morti , uno sherpa al campo base la prima settimana, ed uno caduto in un crepaccio nel passaggio dal campo base al campo 1. I ragazzi con la tristezza nel cuore sono andati avanti.Ieri sera i 3 sherpa che dovevano mettere le corde fisse, sono stati travolti da un pezzo di ghiaccio che si e' staccato dalla montagna , a quota 8000 e sono stati portati giu' in gravi condizioni.  I ragazzi avrebbero dovuto continuare la salita senza corde fisse e solo con Nuru perche' Pema sta male.L'ultimo pezzo prima della vetta e' tutto ghiaccio e li' bisogna solo arrampicare perche' e' una parete praticamente verticale. Le forze mancano , perche' anche ieri arrivati al campo 3, hanno lavorato e non riposato , per poter ripulire la tenda. Che fare.  Con rammarico ma con una forza maggiore di quella fisica che ci hanno dimostrato in questi giorni, hanno deciso di rientrare .. Vi lascio immaginare la tristezza e la delusione di Andrea quando alle 8 questa mattina mi ha chiamata. Mi ha anche detto"potremmo riprovare nei prossimi 2 giorni, ma non abbiamo piu' forza". Sono certa che in questo momento ogni parola per loro non ha senso , niente puo' farli sorridere , ma dovete sapere cari ragazzi che noi SIAMO FIERI DI VOI, CHE VI VOGLIAMO BENE, E CHE VI ASPETTIAMO A BRACCIA APERTE. SIETE COMUNQUE DEI VINCITORI. Nico

giovedì 17 maggio 2012

CAMPO 3

Dopo ore di attesa ed ansia , Andrea ha chiamato e mi ha riferito che sono arrivati al campo 3 e stanno bene. Al loro arrivo, le tende ,che avevano gia' sistemato la settimana scorsa, erano completamente ricoperte di neve ed hanno dovuto ripulire tutto con enorme fatica perche', a quell'altitudine, tutto diventa piu' difficile. Ogni movimento per loro, dice Andrea, e'uno sforzo sovrumano. Adesso sono tutti in tenda , e dai loro sacchi a pelo augurano a tutti la buona notte. Sono fisicamente stanchi ma pronti a ripartire domani x il campo 4 e poi tenteranno la vetta. Adesso, con un ampio sospiro di sollievo, auguriamo a tutti e tre la piu serena delle notti. E sempre di piu' FORZA RAGAZZI CHE SIETE GRANDI. Nico

mercoledì 16 maggio 2012

campo2

Eccomi qui a darvi notizie. Ho appena sentito Andrea che con immensa gioia mi ha detto che sono al campo 2 . E' stata una "passeggiata" tranquilla senza valanghe o quant'altro. Nevica(tanto x cambiare). Pema e Nuru sono rientrati dal campo 4 ed hanno riferito ai ragazzi che e' tutto pronto x la vetta, quindi i nostri alpinisti sono , oltre a carichi, anche piu' gioiosi perche' il loro sogno si sta avverando. Domani riprenderanno la via verso il campo 3 dove sosteranno x una notte e dopodomani ripartiranno x il campo 4 e da li', senza dormire, su verso la vetta. Tenetevi pronti perche' la notte tra venerdi e sabato sara' la loro e la nostra notte , dove non servira' certo il caffe' x tenerci svegli, dove l'adrenalina fara' da padrona, ma anche dove il loro sogno sara' coronato. Andrea mi ha chiesto di leggergli i vostri commenti e cosi' ho fatto. Salutano tutti e ringraziano nuovamente x il sostegno.Che dire.... Non ci sono parole se non il fatto che sempre e piu' di prima siamo con voi ragazzi e vi vogliamo un mondo di bene. Guardate dove mettete i piedi, usate la testa e soprattutto il cuore. E sara' un altro successo. Baci Nico

martedì 15 maggio 2012

Si parte

Ciao a tutti,
Domani mattina alle ore 04:00 ( ora locale, la vostra mezzanotte ) partiremo alla volta del campo 2. Finalmente la possibilità di realizzare il nostro sogno si sta materializzando, noi ci impegneremo al massimo dando tutto noi stessi.
Ciò significa 4 giorni di fatica pura dove il nostro fisico subirà notevoli cambiamenti, dove arriveremo a perdere quasi 15 kg in un solo giorno, dove ogni nostro passo sarà un metro in più verso la vetta, dove la nostra forza mentale dovrà sovrastare sopra ogni tentazione di tornare indietro, dove le temperature scenderanno sotto i 40 gradi.
Da domani non sarò più io a scrivere ma sarò sempre in contatto con  Nicoletta che vi terrà aggiornati.

Volevo salutare la mia famiglia, i miei zii, i miei cugini,  Nicoletta,  Carmela, Ileana, tutti i miei colleghi di lavoro, Luciano e Federico, gli amici dei brusa solette, gli amici della Toscotec, il grandissimo Marco e suo fratello da Milano, gli amici dalla Svizzera e quelli da Pescara, il mio grande amico Federico e tutte le persone che conosco, e non, che ci stanno sostenendo.
A voi tutti grazie per il vostro sostegno, sono sicuro che che ci sosterrete anche in questi giorni e se riuscirò ad arrivare in cima la dedicherò a tutti voi.
Ancora grazie ed a risentirci fra 4-5 giorni.
Buona notte a tutti
Andrea, Fiorenzo, Carlo

lunedì 14 maggio 2012

Ultimo giorno d'attesa

Il momento si avvicina,
Domani i nostri amici Pema e Nuru partiranno alla volta del campo 2, poi dopodomani, mentre noi partiremo per la medesima destinazione, loro faranno " un salto " al campo 4 per controllare che sia tutto in ordine e per portare lì le ultime cose. Alla sera ci rincontreremo al campo 2.
Da quel momento in poi sarà decisivo il lavoro della grossa compagnia per il fissaggio delle corde fisse perché in caso contrario ci toccherà raccogliere le nostre cose e tornare a casa.
Noi siamo molto fiduciosi anche perché le voci che girano per il campo continuano a confermare che le condizioni climatiche e la volontà delle persone addette sono tutte favorevoli alla riuscita del fissaggio ed in più, dopo l'incontro di oggi pomeriggio, abbiamo saputo che il responsabile, e colui che fisserà le corde in prima persona, è uno sherpa del nostro gruppo che conosciamo benissimo.
A noi toccherà attendere un altro giorno e poi attraverseremo nuovamente l'ice fall, che ultimamente si sta muovendo parecchio, con le sue scalette ed i suoi crepacci fino a raggiungere l'ex campo 1 ed entrare in quel falsopiano che ci condurrà fino alla nostra prima meta.
Tutto nell'arco di una settimana sarà deciso e concluso, finalmente è arrivato il nostro momento.
Buonanotte amici
Andrea

domenica 13 maggio 2012

Ritorno al campo base

Ciao a tutti,
Eccoci arrivati al campo base dopo una bellissima passeggiata di circa 8 ore, pause comprese, nelle bellissime valli del Khumbu circondati da queste meravigliose montagne ed accompagnati da carovane di yak e portatori.
Al nostro rientro ci hanno subito informato della situazione: il piano d'azione per il Lhotse non è cambiato, la nostra partenza è prevista per il 16 mattina e se tutto procede regolare dovremmo tentare la vetta dal campo 4 la notte tra il 18 ed il 19. Questa è una buonissima notizia anche se dall'Everest sono rientrati tutti perché non sono riusciti a mettere le corde e ci riproveranno nel nostro stesso periodo. Quindi, se dovessimo partire, speriamo di non incontrare molto "traffico" fino al campo 4.

Dopo due giorni e tre notti trascorse in un LETTO, che all'andata ci sembrava scomodo ed adesso era di lusso, e 1000 mt più in basso, il nostro ritorno è stato davvero facile, sembravamo due sherpa che stavano salendo, abbiamo tenuto un ritmo veramente sostenuto per queste quote e sorpassavamo praticamente tutti.
Dopo quasi 20 km di camminata a 20 minuti di strada dalle nostre tende, eravamo ancora carichi e per niente affaticati.
Devo dire che il nostro acclimatamento è ad un ottimo livello e questa gita, oltre che a ricaricarci psicologicamente, ci ha dato la possibilità di metterlo alla prova.
Mentre noi ce la passavamo comoda, tra una doccia ed un piatto di bistecca di yak, facendo passeggiate e boulder su enormi sassi, oppure seduti ore fuori da una pasticceria a bere tè ed a mangiare paste guardando la spettacolare Ama Dablam, il Carlo trascorreva il suo tempo oziando all'interno del campo base girovagando per i vari accampamenti senza una destinazione precisa, solo per muovere un po' le gambe.
Ovviamente non gli sono mancate le partite a carte con un amico tedesco e l'aiuto cuoco, a furia di vederli giocare, ha imparato pure lui ed adesso è qui con noi con 13 carte in mano.

La stanchezza inizia un po' a farsi sentire ed è ora di ritirarsi in tenda felici della bellissima giornata che c'è stata regalata ( è il secondo giorno in più di un mese che rimane limpido fino a sera senza nevicare ) vi auguro una buonissima notte.
Ciao

sabato 12 maggio 2012

dingboche

Salve a tutti i lettori del blog. La situazione non e' cambiata se non per il fatto che Fiorenzo ed Andrea sono scesi a Dingboche ed hanno fatto la DOCCIA. Infatti si sentono gia' piu' carichi e pronti ad affrontare ancora tutte le difficolta'. Inoltre dormono in un letto che, a detta da loro, e' anche comodo!Oggi rimarranno li' a girovagare e domani rientreranno al campo base. Nel frattempo, il maestro Carlo e' rimasto al campo base e, non avendo con se un telefono satellitare, e' rimasto isolato dai ragazzi, per cui non sappiamo se sta pregando, arrampicando , riposando o sta facendo il lavaggio del cervello a qualche buon' anima , affinche' metta ste benedette corde fisse!!! Domani sapremo tutto. Forza ragazzi da sempre siamo con voi. Nico

giovedì 10 maggio 2012

mercoledi 9 maggio

Buona sera a voi tutti,
Le ultime novità non sono molto confortanti. Oggi c'è stata la riunione tra tutti i big delle varie spedizioni, tra cui ha partecipato anche il nostro Carlo.
Noi, trepidanti nell'attesa del suo ritorno, ci siamo mangiati,oltre che le dita, anche un bel pezzo di grana con un'ottima mortadella.
Le nevicate di questi ultimi giorni hanno più sicura la via di risalita fino al campo 3 perché hanno nascosto molti sassi instabili ma hanno reso il canalone finale inagibile per il troppo rischio valanghe. ( Il canalone finale è un tratto lungo circa 300 mt con una inclinazione di circa 50-55 gradi delimitato a destra ed a sinistra da pareti di roccia. Alla fine di questo, dopo pochi metri, si trova la sommità del Lhotse ).
Quindi dovremmo attendere almeno una settimana ( vale a dire il 16 ) prima di poter partire per il nostro tentativo perché prima di quella data nessuno salirà sia per mettere le corde fisse sia per tentare la cima.
Io e Fiorenzo abbiamo deciso allora di scendere un po' di quota ed andare a Dingboche ( circa 1000 mt più in basso ) per un paio di giorni, giusto per variare un po' la vita del campo base e per sgranchire un po' le gambe. Carlo invece ha deciso di rimanere al campo e di fare dei piccoli giretti li intorno.
Quindi domani, tempo permettendo, partiremo per questo piccolo viaggio nella speranza di ricaricarci, oltre che fisicamente, anche un po' psicologicamente.
Per questo contrattempo dovremmo anche spostare di circa una settimana il nostro volo di rientro che quindi sarà tra il 28 e il 02 di giugno.

Quello che più ci turba è che avremo solo quel tentativo e solo se il tempo ce lo permetterà. Noi siamo fiduciosi ma anche molto preoccupati, ci giochiamo tutto in quella data.
A presto
Andrea

martedì 8 maggio 2012

aggiornamento

Ciao amici,
Vi chiedo scusa ma ho avuto un problema tecnico con il collegamento internet.
Qui stiamo tutti benissimo e siamo in attesa di partire. Le novità arrivano sempre da un momento all'altro, quindi la partenza per la vetta potrebbe anche essere fra un paio di giorni. Domani la maggior parte delle persone che vanno all'Everest si incammineranno verso la vetta...
Sembrerebbe ci sia una finestra di bel tempo tra il 12 ed il 15 e noi speriamo di riuscire a coglierla. Domani ci sarà una grossa riunione, riguardo al Lhotse, perché essendo molto più difficile, richiede uno studio più adeguato.
Speriamo.....

Due giorni fa sono venuti a trovarci due spagnoli di Barcellona, è stato molto divertente perché loro di natura, si sà, sono un popolo molto socievole, e poi sono venuti a gustarsi un buon caffè, del buon speck e del formaggio grana. ( si vede che hanno saputo che c'erano degli Italiani in giro, oltre a Simone Moro, e ne hanno approfittato  hehe ).

Oggi io e Fiorenzo siamo andati a fare un giro fino al campo base del Pumori. È stato un trekking molto piacevole e una volta arrivati abbiamo scoperto che alla sua base c'è un magnifico laghetto con il colore dell'acqua di un azzurro intensissimo poi, sopra di esso, parte una parete di roccia per una cinquantina di metri, dove una miriade di piccole cascatine ne fanno di contorno, ad alla fine di questa inizia una magnifica seraccata praticamente in verticale, che sarebbe l'inizio della via di risalita della montagna......
Mette timore solo a guardarla, sembra che da un momento all'altro si stacchi e precipiti giù tutto........ Beh per fortuna non è la nostra montagna heheh

Nell'attesa di un miglioramento climatico e di sapervi dire una data di partenza, vi saluto augurandovi la buona notte.
Ciao

lunedì 7 maggio 2012

ancora campo base

Eccomi qui. Vorrei stupirvi con effetti speciali ma non posso, riesco solo a darvi le notizie che arrivano dal campo base. Nevica  ed e' per questo che i nostri alpinisti sono costretti a rimanere al campo base. Andrea dice che la finestra di bel tempo sara' intorno al 15/17 maggio. Ce n'era una proprio in questi giorni ma non erano ancora pronte le corde fisse che li aiutano nella dura salita, quindi sono costretti ad aspettare. Loro ovviamente fremono ma devono ancora riposare e rimpilzarsi di succulenti piatti di riso e tante uova. Be' noi nel rilassarci, cari alpinisti, mangeremo forzatamente, le tristissime lasagne al forno con un ragu' di carne , belsciamella e formaggio grana, e il bollito con la peara' Ovviamente tra un boccone e l'altro vi penseremo...Colgo l'occasione per inserire la foto del campo 3(arrivata via mail solo adesso). Credo che tutti ricordiate che il vento soffiava a 110 km l'ora. Ecco come i ragazzi avevano sistemato le loro tende per far si'che non volassero  via . Notte ragazzi siete sempre i numero 1

domenica 6 maggio 2012

continua il riposo

Buonasera a tutti. So che siete tutti preoccupati perche' Andrea non ha piu' scritto , ma ci sono problemi tecnici e non riesce. Le notizie sono di oggi pomeriggio e sono buone. Sono tutti in relax al campo base in attesa di una finestra di bel tempo che sembra arrivare ..... UDITE UDITE.... tra 15 giorni. Loro sono sereni e si tengono in allenamento andando qua e la' ad arrampicare sulle varie pareti ghiacciate. Sono sempre molto carichi ed attendono con ansia di ripartire. Per cui, per tutti coloro che aspettavano il loro rientro verso fine maggio, purtroppo slittera' a data da destinarsi . L' importante e' che tornino !!! Un caloroso saluto a tutti da parte dei nostri alpinisti .Nico

giovedì 3 maggio 2012

Meritato riposo

Buona sera amici,
Oggi abbiamo passato una giornata di completo relax.
Sembra impossibile aver vissuto tutte quelle esperienze e così abbiamo riguardato i video ed ancora una volta un brivido c'è corso sulla schiena, quasi la tentazione di ributtarci per terra quando si vede quell'immenso muro di neve che avvicinandosi oscura il cielo...
Devo dire che la montagna tira fuori il mio lato narrativo ma in Fiorenzo tira fuori un cameraman superlativo, è riuscito a fare dei video eccezionali.
Bravo Fiorenzo e grazie.
Nel pomeriggio ha nevicato fino a dopo cena però, dopo la consueta partita a carte, ( dove stasera ho stravinto Eheh ) aperta la tenda mensa per dirigerci nelle nostre tende personali, siamo rimasti senza fiato dallo spettacolo: il campo base era completamente bianco con tutte le infinite bandierine colorate delle preghiere sparse ovunque, e una magnifica luna che rischiarava il tutto a giorno.
Come contorno tutte queste gigantesche vette cercavano di racchiudere più stelle possibili, ed Orione dall'alto del Pumori controllava il sonno di tutti gli alpinisti.
Adesso dalla mia tendina sperduta nella lontana valle del Kunbu, alla base delle montagne più alte del mondo, vi auguro una buona notte con un forte abbraccio a tutti e non stancandomi mai di ringraziarvi per i vostri commenti che ci riempiono sempre di tanta gioia.
Notte

mercoledì 2 maggio 2012

Rientro al campo base

Un grosso saluto a tutti voi cari amici,
Volevo ringraziarvi immensamente per i vostri commenti che ci hanno tenuto alto il morale e spinti ad andare avanti perché se anche non avevamo il collegamento, come per voi,  Nicoletta ci teneva sempre aggiornato su tutto.
Grazie Nicoletta.
Innanzi tutto volevo sottolineare che il Pema ed il Nuru, non ci hanno mai abbandonato anzi, forse per la loro voglia di aiutarci il più possibile erano sempre un po' più avanti di noi, sono veramente forti e cercano sempre il meglio per noi, però sono umani anche loro e noi gli vogliamo gran bene.

Riassumendo un po' questa nostra avventura verso il campo 3:
Siamo partiti in una fredda ma splendida giornata del 27 aprile ( c'erano intorno ai -12 gradi alle 5:00 di mattina ) e come la prima volta abbiamo iniziato a risalire l'ice fall.
Eravamo molto carichi e freschi ed andavamo abbastanza veloci. Ormai attraversare un crepaccio su una scaletta o saltarli ( per quelli larghi massimo un metro ) era diventato una cosa naturale, come attraversare la strada che guardi a destra ed a sinistra. Tutto tra di noi aveva preso un'armonia perfetta: il primo che doveva attraversare la scaletta si assicurava, il secondo teneva in tensione le corde che fungevano da corrimano fino al completo attraversamento, poi il secondo si assicurava ed il terzo teneva rigide le corde e quando il secondo arrivava dalla sponda opposta teneva in tensione le corde fino a che il terzo non completava anche lui tutta l'operazione.
Insomma per farla breve dopo quasi 5 ore di cammino eravamo a poca distanza dal campo 1. Dovevamo attraversare una zona lunga un centinaio di metri dove il rischio valanghe era un po' più elevato, quindi abbiamo accelerato un po' il passo. Io e Fiorenzo siamo partiti a razzo mentre Carlo procedeva meno velocemente. Arrivati in una zona sicura ci siamo fermati ad aspettarlo. Ed è stata li la nostra fortuna perché quei 15 minuti di attesa potrebbero essere stati utili per la sopravvivenza di tutti.
Dalla nostra postazione si vedeva il campo 1 che distanziava di circa 150 mt e noi dovevamo attraversare due delle più temute scalette perché molto lunghe ed instabili, quindi attraversata la prima, Fiorenzo ha voluto riprendere l'attraversamento della seconda di tutti e tre. Con un sistema studiato appositamente, da vero professionista, si è legato la videocamera in modo da riprendere i suoi passi su quelle scalette instabili, arrivato dall'altra sponda ha ripreso il mio passaggio e nel momento in cui Carlo stava partendo un enorme boato alle nostre spalle ci ha fatto perdere l'equilibrio per qualche secondo.
Ci siamo subito girati, Fiorenzo sempre con la videocamera accesa, e ci siamo accorti che un enorme seraccata, vicino alla vetta del Nuptse, si era staccata e veniva giù in una parete praticamente verticale.
Sembrava distante, e per fortuna lo era, sembrava non creasse nessun problema, ma una volta toccato "terra" le sue polveri e blocchi di ghiaccio hanno iniziato a scendere verso il campo 1 creando un muro alto circa una trentina di metri.
Quando abbiamo visto le prime tende volare abbiamo capito che la situazione non era più così divertente. In mezzo a due crepacci Fiorenzo è stato il primo ad accorgersi della gravità e pur sempre riprendendo mi ha detto di assicurarlo, poi di buttarci per terra e coprirci bocca, naso, orecchie, insomma tutto perché la forza del vento creato sarebbe stata così forte che avrebbe spinto la neve ovunque. Carlo non ha mai attraversato una scaletta così velocemente per poi unirsi a noi in piena sicurezza. Il nostro super cameraman, invece, è rimasto immobile a riprendere questo immenso muro che ci veniva addosso, fino a pochi metri, poi si è buttato anche lui.
Tutto in un secondo è cambiato, è diventato buio quasi a notte, si faceva fatica a respirare quasi quel poco ossigeno dell'aria fosse scappato per la paura, il vento fortissimo ti spingeva verso il basso, non riuscivi a vedere il compagno a pochi centimetri da te, la neve ti piombava addosso e sentivi il suo peso aumentare vertiginosamente, il freddo iniziava a prenderti le mani usate per ripararti, non riuscivi a parlare per sentire gli altri come stavano, e così per tre lunghissimi minuti. Poi tutto ha iniziato ad attenuarsi ed è stato possibile sentire gli altri ma siamo rimasti sdraiati per altri due minuti abbondanti.
Poi tutto d'un tratto il vento è cessato, la neve sparita ed è tornata una bellissima giornata senza nuvole.
In una quasi risata isterica e scollandoci di dosso la neve, ci siamo rialzati abbracciandoci per lo scampato pericolo. Ma una volta arrivati al campo 1 ( nel frattempo il vento aveva ripreso insistentemente ) lo spettacolo non ci ha affatto rassicurato: sembrava essere esplosa una bomba, la maggior parte delle poche tende rimaste erano praticamente distrutte o piegate su loro stesse.
Noi fiduciosi, ( è impossibile che proprio la nostra sia volata era piena di attrezzatura!!! ) siamo arrivati fino alla fila dove avevamo posizionato la nostra tenda. Guarda la prima distrutta, seconda terza quarta distrutte ma ancora li, la quinta........... Il vuoto!!! La nostra tenda non era più al suo posto.. Ma come era possibile???? Dentro c'erano piccozze, materassini, sacchi a pelo, cibo, bombole del gas, fornelletti, pentole, bambù per fissare le altre tende, insomma tutto per poter andare avanti, senza quella tenda eravamo spacciati.
E noi tre fermi immobili a guardare quel piccolo spazio rimasto vuoto, ma che per noi era una voragine che ci stava ingoiando, consapevoli del fatto che saremo dovuti tornare a casa, mentre il vento ci soffiava addosso, come per marcare la nostra sconfitta ci faceva volare davanti a noi alcune tende come coriandoli a carnevale.
Poi Fiorenzo dice di aver visto una tenda una ventina di metri più in basso ma proprio a cavallo di un crepaccio in una posizione non proprio confortevole.
Le speranze in noi si sono riaccese e, una volta constatato che era proprio la nostra, ci siamo precipitati ad agire nella speranza che l'involucro interno della tenda non si fosse rotto e tutto il materiale sparso nel fondo del crepaccio.
Quindi senza pensarci più di tanto ci siamo procurati due fittoni ( che sono degli angolari in alluminio lunghi 50 cm per assicurare le corde ) una cinquantina di metri di corda, me la sono legata all'imbrago ed ho iniziato a scendere per il pendio mentre Fiorenzo e Carlo cercavano di assicurarmi nel minor tempo possibile. A metà pendio ho messo un fittone con un rinvio per aver una migliore sicurezza. Di sicuro il vento non dava una mano, alle volte bisognava fermarsi perché le raffiche alzavano talmente tanta neve che non si riusciva più a vedere.
Arrivato alla tenda, prima di tutto, ho constatato che era ancora intatta e tutto il materiale all'interno, poi posizionatomi a cavalcioni del crepaccio l'ho tirata fuori e messa in posizione da poterla legare. Dall'alto mi hanno lanciato l'altro capo della corda e con dei nodi di fortuna l'ho legata da poter permettere a Fiorenzo e al Carlo di issarla fino al piano sicuro.
Alla fine siamo riusciti a recuperare tutto ed esausti ma felici siamo ripartiti. Sono state molto più dure quelle due ore che ci hanno diviso dal campo 2 che tutto l'attraversamento dell'ice fall.
Arrivati al campo siamo stati accolti da una bevanda calda e da un buon pranzo-cena.
Il giorno dopo, come da nostro programma, siamo partiti per cercare di arrivare al campo 3 ma dopo due ore di cammino, arrivati alla base della salita con una pendenza di circa 55 gradi tutto su ghiaccio, sotto un fortissimo vento abbiamo deciso di non rischiare e di tornare al campo 2 per riposare e recuperare le energie.
Il recupero delle energie, a queste quote, è molto lento quindi abbiamo aspettato due giorni prima di partire. Il vento non ha mollato un secondo e noi abbiamo deciso di partire comunque.
Eravamo molto carichi e decisi quindi, anche se le raffiche ti facevano fermare e rannicchiare, se non volevi finire per terra per causa loro, siamo partiti con il Pema e il Nuru alla testa del gruppo. Questa volta, molto più forti, siamo arrivati alla base del "salitone" in un'ora e mezza per poi attaccare la parete in puro ghiaccio dove dopo sette ore e mezza dalla partenza da campo 2 siamo arrivati al campo 3. I ramponi hanno fatto perfettamente il loro lavoro, sentirli entrare dentro il ghiaccio, sentire la solidità della loro presa, vedere il segno bianco della punta penetrata nell'azzurro candido del ghiaccio immacolato hanno reso la salita assai verticale più viva e sicura psicologicamente per noi. "L'unico" grande e non trascurabile problema era il vento, che con le sue raffiche molto fredde superava anche i 100 km orari e che con la sua potenza smuoveva un sacco di pietre di svariate misure, che ti piombavano addosso con gran forza e a tratti se non ti aggrappavi più che bene poteva anche buttarti giù. Salire in queste condizioni significa fare pochi metri, una pausa forzata a riprender fiato e forze, per poi riprendere e fare altrettanti pochi metri. E via di seguito. Qui è la costanza e la convinzione a permetterti di mai mollare e puntare all'obiettivo, non tanto la forza dei muscoli. A 7 o 8 mila metri l' insegnamento è soprattutto questo! Arrivati al campo 3 siamo subito andati a raccogliere un po' di neve per fare le scorte d'acqua per il cibo e le bevande per la notte. Riempiti due sacchi di neve ( ci sono voluti quasi 20 minuti ) ci siamo rinchiusi in tenda perché stava iniziando a calare il sole ed il vento non dava segni di resa. Dopo un'ottima pasta e fagioli della Knorr ( c'è voluto quasi un'ora per prepararla ) e due litri di tè caldo, abbiamo cercato di dormire contro un fortissimo vento e la temperatura scesa sotto i -25.
La mattina seguente ( io sono riuscito a dormire abbastanza tranquillamente, gli altri un po' meno ) abbiamo aspettato il sole, poi ci siamo preparati e abbiamo iniziato a scendere in direzione del campo 2. Schivata la solita pioggia di sassi e pezzi di ghiaccio, con tutta calma siamo arrivati a destinazione. Oggi siamo partiti per tornare al campo base e una volta raggiunto l'ice fall ci siamo accorti di quanto in 5 giorni quest'ultimo si fosse mosso, praticamente quasi tutta la strada era completamente modificata, per noi tutta da scoprire.
Adesso tranquillamente seduto a tavola con un buon tè caldo vi auguro la buona notte augurandomi di non essere stato troppo noioso nel racconto di questa nostra avventura.
Un bacio a tutti
Andrea, Fiorenzo, Carlo

martedì 1 maggio 2012

rientro al campo 2

Salve a tutti. Ho sentito Andrea che ci informa che il rientro al campo 2 e' stato molto semplice. Purtroppo???!!!! nessuna valanga e tanto meno vento, li ha accompagnati nella discesa. Quindi , stando agli ultimi eventi, per loro e'stata proprio una passeggiata molto piatta.(Mi ha detto Andrea che cadeva solo qualche sasso grande come una mano , ma niente di che.)  Domani rientreranno direttamente al campo base perche' il campo 1 non c'e piu'. Rimarranno li' per qualche giorno, quindi noi potremmo rilassarci, e poi di nuovo campo 2, campo 3 , campo 4 e VETTA!!!!!!Mi ha detto di avvertire tutti che loro sono MOLTO CARICHI E GIA' PRONTI A RIPARTIRE... A domani Nico