sabato 19 maggio 2012

Il destino

Ciao amici,
Siamo ritornati al campo base, con grande tristezza abbiamo deciso di rinunciare al tentativo della vetta.
Ci sono state troppe coincidenze, anche drammatiche, che ci hanno quasi costretto a questa decisione.
Su queste montagne paghi una tassa allo stato nepalese perché si occupi del fissaggio delle corde fisse perciò noi non avevamo portato da casa l'attrezzatura necessaria per poter affrontare il canalone finale in stile alpino. ( va comunque rilevato che è un operazione molto pericolosa e complessa da compiere a quelle quote senza l'uso dell'ossigeno ).
Anche dopo essere arrivati al campo 3 e aver trovato la nostra tenda sommersa dalla neve, dopo 10 ore di camminata ed arrampicata su ghiaccio e passare altre due ore a spalare neve, non ci aveva demoralizzato anzi, carichi più che mai avevamo passato una notte "molto tranquilla".
La mattina ci siamo svegliati verso le 5:00 ed abbiamo iniziato subito a sciogliere la neve per preparare tutta l'acqua necessaria per poter arrivare al campo 4.
Alle ore 07:00 eravamo pronti per iniziare la salita verso l'ultima tappa prima della vetta, dove ci saremo fermati alcune ore per riprendere un po di fiato e sciogliere ancora un po' di neve per il tè, quando il nostro amico Nuru ci è comparso d'innanzi annunciandoci del grave incidente avvenuto il giorno prima: il fratello di Pema ( il nostro amico sherpa ), sua cognata ed un altro suo amico, che erano addetti a fissarci le corde fisse indispensabili alla sicurezza della salita in vetta, erano stati travolti da una valanga di ghiaccio.
A dire il vero quando stavamo salendo verso il campo 3 avevamo notato il trasporto di feriti gravi da parte di una quindicina di sherpa e successivamente l'arrivo di due elicotteri per il loro trasporto urgente all'ospedale di Kathmandu, ma neanche lontanamente avevamo pensato che fossero loro.
Su 300 persone, tra sherpa, clienti ed alpinisti, che c'erano al campo 3, proprio queste persone addette alla sicurezza del Lhotse sono state travolte.
La notizia è stata atroce, ed è stato chiaro immediatamente per tutti e tre che la nostra possibilità di salita finiva in quel momento.
Nelle settimane precedenti si era discusso anche della possibilità di salire senza corde fisse ma dopo esserci consultati con i nostri amici sherpa, che conoscono molto bene la montagna, avevamo escluso questa possibilità.
Il Lhotse rappresenta a tutti gli effetti uno tra gli 8000 più difficili e pericolosi dell'Himalaya e pur essendo una bellissima montagna ed il sogno di moltissimi alpinisti, non vale di certo una vita!
Quindi, amareggiati ma convinti della nostra scelta, abbiamo smobilitato i campi e, carichi come muli, siamo tornati al campo base.
Va comunque rilevato che il grave incidente sopra citato ha coinvolto emotivamente in modo devastante il nostro caro amico Pema, tanto che è stato malissimo, anche fisicamente, al campo 2, dove l'abbiamo rincontrato molto sconvolto.
Questo fatto non ci ha lasciati indifferenti e la nostra scelta si è rilevata ancora più opportuna.

Un'altra cosa che ci ha veramente sconvolto è stata l'infinità di persone che salivano verso l'Everest, tutti ovviamente con l'ossigeno, dal campo 3 al colle sud ( campo 4 ).
Le notizie che ci sono appena giunte dicono che oggi sono arrivate in vetta all'Everest, tutte rigorosamente con l'ossigeno, 150 persone. Di queste, 80 hanno riportato gravi problemi alla vista, al punto che non sanno come riportarle al campo base visto che per i soccorsi ci vogliono almeno 2 giorni e a 7950 mt l'organismo deperisce in poco tempo.
Ma non è finita qui......
In questo istante, ore 21:43 ore locali ( e fuori nevica ), una parte non determinata di persone si trova ancora sulla cresta dell'Everest ( prima dell'Hillary step ) in attesa del suo turno per scendere. Il loro problema non è solo il freddo ma è anche che possono finire l'ossigeno da un momento all'altro.
Ogni altro commento è superfluo....

Da questa nostra esperienza abbiamo imparato moltissimo, abbiamo vissuto delle emozionanti avventure che mai avremmo pensato.
Anche se non abbiamo raggiunto la vetta possiamo ritenerci soddisfatti.
Un po' di amarezza ci sarà sempre ma stiamo già pensando alla prossima.....
Buona notte a tutti e fate una preghiera per quelle persone che sono sull'Everest
Andrea, Fiorenzo, Carlo.

10 commenti:

  1. Caro Andrea, sicuramente pregheremo per quelle persone e ancora per gli sherpa che hanno avuto quel tragico incidente. Grazie per quello che hai scritto, sono pienamente d'accordo sulla vostra scelta.Ora riposatevi perchè immagino che siate tutti provati fisicamente e non solo. ciao mamma e papà.

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  2. Questo commento e' solo x Carmela ........ amica mia alla prossima!!!!AH AH AH Nico

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    1. Non sono nemmeno riuscita a riprendermi che già tocca guardare alla prossima...!!!!!!!! Mah...

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  3. ...
    Le mie preghiere vanno soprattutto ai poveri Sherpa e alle loro famiglie che senza questa fonte di sostegno difficilmente riescono a sfamare i propri figli...

    Per tutti coloro che con una bombola di ossigeno si sentono padroni dei giganti del mondo non ho molte parole da spendere...

    Buon riposo ragazzi:-)

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  4. Ciao Andrea...sono il dany piscina(amico gigi)...ho appena letto quello che hai scritto e non posso far altro che dirti "SEI COMUNQUE UN GRANDE"!!!!!
    Ti aspetto presto per far quattro chiacchere e ascoltare il tuo racconto.
    MI RACCOMANDO IN GAMBA E FAI IL BRAVO!!! A PRESTO dany

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  5. Speriamo solo che il prossimo non sia il k2... Comunque ci sono anche gare di ping pong da tavolo! A parte gli scherzi , mille e mille auguri a Pema ed ai suoi cari. X quanto riguarda le persone dell'Everest , mi dispiace molto ma forse hanno sottovalutato l'imponente montagna e le gite domenicali si fanno altrove. Comunque sono certa che il buon Dio non li abbandonera'. In bocca al lupo a tutti. Be' ragazzi questa volta ce le avete fatte provare tutte quindi adesso tornate a casa che ne abbiamo a sufficienza. Notte fanciulli ed un grande abbraccio a tutti. Nico

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  6. Di più non potevate fare, come mi avevi detto una volta, se la montagna dice di no è giusto accettare la sua sentenza.
    Ora Tornate a casa a testa alta perchè pieni di sentimenti siete riusciti a fare la scelta più giusta per voi e per gli altri.
    Forza ragazzi
    Matteo

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  7. In un programma televisivo sulla montagna un alpinista ha detto che é per loro un buon augurio dire "riporta lo zaino a casa".
    Auguro sinceramente a tutte le spedizioni di "riportare lo zaino a casa" pieno emozioni indimenticabili e di storie da raccontare.
    Ai ragazzi feriti il mio augurio è di tornare presto dalle loro famiglie.
    Il mio immancabile abbraccio a tutti e bacione a Carlo.
    Ileana

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  8. Colpito dal racconto su ciò che accade intorno a voi,vi mando i più cari saluti. La saggezza,accresciuta da questa vostra esperienza,mi pare di capire essere di valore inestimabile.

    Stefano Vr

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  9. Destino…..bella parola

    Un destino avverso sotto certi aspetti, un destino amico dico io: vi sta riportando a casa…

    E’ stata dura per tutti, ammettiamolo. Per voi che l’avete vissuta in prima persona, per noi che ce la siamo raccontata, ognuno a modo suo nella propria mente…..Metabolizzare velocemente e’ stata la parola d’ordine di questi ultimi dieci/quindici giorni per tutti noi da questa parte della barricata.

    Incredibile a dirsi : stavolta, nel mio caso, il silenzio ha preso il sopravvento sul mio “disquisire sempre e comunque”. Per sere intere non ho fatto altro che scrivere e cancellare…

    Mi sono travata in perfetta sintonia con Nico: "niente e nulla potrebbe farli soridere....."

    Poi i fatti (seppure ce ne fosse stato bisogno) che vi hanno dato ragione: l'avete davvero superata quella montagna!!





    Ma adesso non vorrei parlare di voi Andrea, Carlo, Fiorenzo, ma del team che avete alle spalle ragazzi:



    NICO: - impareggiabile Nico- che alla mia prossima venuta a Verona mi premurero' di venire a conoscere e ringraziare personalmente per il grande lavoro fatto

    ASSUNTA …mamma di Andrea che- sono sicura- ha toccato il cuore di tutti noi con i suoi commenti saggi, rassicuranti, colmi d’amore …….(da mamma mi sono immedesimata più volte: Ludovico non ha la stessa fortuna mio caro Andrea…...!!)



    CARMELA: anche lei immancabile, sempre sorridente, attenta e grande supporter di Fiorenzo



    ADRIANA: (sorella di Carlo) che ogni tre per due era un ...."adesso che torna mi sente" .... e non trovando di meglio da fare ogni volta che può mi fa cazziatoni da 90 (anche di primo mattino) perché oso difendere a spada tratta il fratello etc etc… ;)





    ILEANA: di fronte alla quale m’inchino perché non solo affronta con forza queste avventure , ma le tocca l’ingrato compito di supportare durante lo “sprint” finale di Carlo…..l’allieva del di lui medesimo che all’improvviso perde la bussola e non si sa dove va a parare ...….







    e poi gli amici di ciascuno di voi, I BRUSA SOLETTE sempre in pool position e quelli "nascosti" ma presenti costantemente.... insomma da Verona a Pescara passando per Bologna tutti insieme per un'unico scopo: stare con voi :))

    Bello pero' :)



    p.s. un ps ci voleva dai....

    @ Carlo: ...per 47 giorni in casa mia non s'e' mangiato altro che pane e Carlo. Qualcuno ad un certo punto ha manifestato il desiderio di impacchettare la sottoscritta assieme alla di lei tavola, zaino porta tavola e scarpette d'arrampicata ed abbandonarla davanti ad un cancello a caso in quel di Spoltore con attaccato un cartello " da NON restituire al mittente".........
    Torna con un sorriso Maestro: ti poteva andare davvero male ;))

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